A gennaio 2023 ho raccontato sulla mia pagina Facebook la storia di una paziente che finalmente ha risolto un po' di problemi.
Il titolo di questo post era LE BELLE NOTIZIE.
Dopo qualche settimana ho scritto di un'altra storia finita bene.
I miei lettori di FB hanno molto apprezzato.
"Il mondo ha bisogno di sorrisi", mi sono detta.
Ma voglio raccontarvi com'è nata l'idea di scrivere queste storie, perché anche il motivo per cui le scrivo ha una sua storia. Che a me sembra bella. Bella perché molto semplice e vera.
Spesso, iper contenta dei risultati ottenuti dai miei pazienti, ho investito con una valanga di parole i miei amici e chiunque mi capitasse a tiro.
Per quanto i poveretti cercassero di immedesimarsi, facevano fatica a seguirmi. Appena vedevo il loro sguardo perso, cambiavo discorso.
Anche ultimamente è successa la stessa cosa con una mia amica ed ho chiuso in fretta l'argomento, cercandone uno che coinvolgesse entrambe.
Ma son sempre rimasta come sospesa. Non ho potuto confidare appieno a nessuno la mia gioia. Così ho cominciato a scrivere tutte queste storie su un quaderno. Di sicuro è andata un po' meglio, ma non era certo il massimo.
Parlando del più e del meno con un amico, gli ho confidato anche questo mio pensiero un po' bigio. E lui, senza saperlo, mi ha dato il coraggio di pubblicare la prima storia.
Lui mi ha detto: "Devi trovare persone a cui interessa ascoltare quanto vuoi raccontare... " e io: "E dove le trovo?" e lui "Con le possibilità che adesso dà internet è impossibile che non le trovi!!!".
Non è stato immediato, ci ho messo un bel po' a realizzare che potevo scrivere le storie dei miei pazienti (e mie, perché è anche mio quel pezzo di strada che facciamo insieme) su internet, ma eccomi qui.
Ad affidare questo "message in the bottle" al mare di internet, sperando che arrivi a chi di questo messaggio ha bisogno.
Pace e sorrisi per tutti ❤️❤️❤️
Ieri ho visto una mia carissima paziente, ormai in mantenimento.
La sua patologia?
#Artritereumatoide. Aggravata dalla #tiroidite di #Hashimoto.
Quando è arrivata in visita da me, non riusciva nemmeno a camminare bene.
Mani e polsi le dolevano tremendamente.
Il #metotrexate, provato in prima battuta subito dopo la diagnosi, ha dato un tale rialzo delle #transaminasi da aver reso necessaria l’interruzione del farmaco.
La tiroidite di Hashimoto, sebbene presente da molti anni, era ancora attiva, come testimoniato dai valori di #anticorpi anti TPO.
Una situazione appesantita da una #dominanzaestrogenica che la portava ad avere una #sindrome #premestruale con tutti gli annessi e connessi: irritabilità, cefalea, mastodinia e craving di zuccheri, in special modo di cioccolato. Quello al latte.
Mi è stata inviata dal suo medico di base, amico di un amico, col quale avevo avuto occasione di parlare. Con il suo consenso, il mio intervento è stato innanzitutto quello di quantificare, attraverso le analisi, il punto da cui stavamo partendo.
E quelle analisi hanno riservato non poche sorprese.
Un’alterata risposta insulinica, l’acido urico alto, le transaminasi ancora al limite.
Impostata una dieta di base, che lavorava in sinergia con gli integratori per aiutare un veloce recupero della #sensibilità #insulinica.
Dopo poco tempo ha cominciato a "sgonfiarsi" e le analisi hanno documentato il recupero della sensibilità insulinica. Con questo la sindrome premestruale si è affievolita via via fino a scomparire.
Il recupero della #dolenzia #articolare invece è stato un po’ più lungo e non senza sorprese: dopo un iniziale e netto miglioramento si è ritornati alle condizioni iniziali. Poi di nuovo è migliorata, poi di nuovo un peggioramento, ma non grave come prima... e poi di nuovo bene, per fortuna.
Anzi, niente per fortuna. Le cause sono state trovate con non poca fatica, ma una volta individuate, il percorso è stato in discesa: capito cosa le innescava il dolore articolare sono state trovate delle strategie adeguate per contenerle dapprima e poi riconoscerle un attimo prima che cominciassero e prevenirle.
E sono talmente contenta per lei da aver scritto questo post: sintomi ed analisi dimostrano che la malattia è sotto controllo…
Alessia mi ha contattato agli inizi di ottobre.
La sua mail mi ha dato una stretta al cuore:
"Gentile Dottoressa Spirito, ho 22 anni e sono una paziente #psichiatrica. Sono stata #bulimica. Ora prendo i farmaci, ma non mi sento bene e nessuno mi crede. Dicono che è tutto nella mia testa. E io sono andata da tanti dottori. Dottoressa io vorrei farmi visitare da lei. Se poi davvero è tutto nella mia testa, lo accetterò."
Una #tenerezza infinita... la chiamo al telefono per spiegarle che non sono (ancora) medico, che non posso aiutarla. Ma insiste: "Almeno vediamo se dipende da come mangio..."
E va bene, questo posso farlo. Viene in visita con la mamma.
Racconta che ha sonno tutto il giorno, si sente #stanca, #apatica. Tutto ciò può dipendere dalla malattia psichica però in attesa di farle la BIA, stesa sul lettino, le posiziono il #saturimetro sul dito. Dopo un po' il saturimetro comincia a suonare come un pazzo: la faccio stendere su un fianco e il saturimetro smette di suonare. Il viso perplesso suo e della mamma: Cosa è successo???
Le tranquillizzo, continuiamo la visita e poi ne parliamo.
In pratica, l'ho inviata ad un medico di mia fiducia, spiegandogli i miei dubbi: "E se soffrisse di #OSAS, visti i farmaci che assume e la storia di vomito provocato?"
Il mio amico si dice disponibile a visitarla. E le fa fare un esame della saturazione notturna, tanto per cominciare.
Effettivamente ci sono delle desaturazioni.
E così viene inviata di nuovo dallo psichiatra, che le cambia la terapia farmacologica.
Adesso Alessia sta meglio. È venuta in visita per ringraziarmi insieme alla mamma, anche lei molto contenta e grata.
Ha rifatto la saturimetria notturna e non ci sono più quelle desaturazioni.
Lei non è più così stanca.
Ha cominciato anche una psicoterapia.
Verrà da me una volta al mese per controllarsi.
Ma soprattutto perché le ho dimostrato che può fidarsi dei Medici.
Perché le ho dato una prova tangibile che, se chiedi #aiuto, qualcuno ti #risponde.
OSAS = Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno.
Patologia causata dal collasso delle vie aeree superiori, provoca la cessazione del respiro per periodi superiori a 10 secondi, seguite da desaturazione (calo della concentrazione di ossigeno nel sangue) . Largamente sotto diagnosticata per via di #sintomi confondenti ed aspecifici.
Renato è un uomo alto e snello. Molto snello.
Quando è venuto da me pesava 65 kg per più di 180 cm di altezza.
Soffre di morbo di #Crohn, è in terapia con biologico ormai da due anni. Ma nonostante i farmaci non riesce a mettere peso e ha #continue scariche di #diarrea. Va in bagno 6-8 volte al giorno, perché, a causa del Crohn, ha subito la resezione di circa un metro di intestino ed ora soffre della #sindromedaintestinocorto.
Un #malassorbimento cronico che gli impedisce di assorbire i nutrienti e rende il transito intestinale veloce, molto veloce.
Ovviamente è anche #disidratato, come mostra la sua bioimpedenziometria.
Ma il motivo principale per cui è venuto da me è che da poco è diventato padre.
Il motivo principale per cui vuole curarsi è per stare vicino alla sua bambina.
Il primo passo è stato mettere a punto una #dieta antinfiammatoria -adattata alla sua malattia e alla fase di malattia- e #multivitaminici che colmassero delle ovvie carenze.
Al primo controllo mi riporta difficoltà nell'abituarsi al nuovo stile alimentare... ma le #scariche sono passate da 6-8 a 4 al giorno. Per lui, allergico alle regole, sarebbe già andata bene così e avrebbe voluto fermarsi lì.
Ma io ho insistito: "Abbiamo appena cominciato!"
(il pitbull che mi abita dentro ringhiava come poche volte in tanti anni)
E così abbiamo continuato aggiungendo degli integratori che andassero a #riparare l'intestino e che lo disinfiammassero per aumentarne la capacità di assorbire nutrienti.
Cambiati anche il tipo di grassi nella dieta.
"Ho fatto bene di insistere" mi dissi al successivo controllo: aveva conquistato 2 kg e si sentiva più in forze. Mi portò il diario alimentare (fatto con grande sforzo) così da correggere i punti critici.
Finalmente sentii che non aveva già un piede fuori dalla porta: stavamo ottenendo dei risultati importanti!!!
Cominciò così ad aprirsi anche psicologicamente e mi parlò della moglie: era lei ad aver insistito perché venisse da me...
Con grande circospezione gli feci iniziare anche un ciclo di #probiotici.
Insomma, adesso, dopo un po' di incontri:
le feci sono formate e va in bagno solo due volte al giorno
pesa 73 kg ed ha messo massa muscolare
va al lavoro e quando torna a casa ha forza sufficiente per spupazzarsi la sua bimba di 3 anni
ha addirittura ricominciato a giocare a calcetto con gli amici, partite scapoli contro ammogliati.
E al prossimo controllo con l'equipe di gastroenterologia vuol chiedere di smettere il farmaco... Vedremo come andrà a finire.
Intanto per me c'è la gioia di aver restituito ad un giovane uomo la sua vita.
Maria Rosa
L'altro ieri ho rivisto una mia paziente.
Giusto per un controllo.
Maria Rosa è una signora di 77 anni, madre di una mia ex paziente. La figlia me l'ha portata quasi di peso in studio quasi due anni anni fa, molto preoccupata perché la madre da circa un anno soffriva di continue #infezioni #urinarie.
Un circolo vizioso di #cistite - analisi delle urine - riscontro di infezione- terapia antibiotica - quindici giorni di benessere... e poi di nuovo cistite - eccetera eccetera.
Ora io non sono contro gli antibiotici, ci mancherebbe, però con una cistite via l'altra bisogna farsi due domande in croce e cercare di arrivare alla #causa del problema, piuttosto che tamponarlo transitoriamente e ciclicamente a suon di antibiotici.
E così Maria Rosa arrivò in studio mentre stava facendo l'ennesimo ciclo di antibiotici.
Era molto perplessa e non capiva come io la potessi aiutare, ma soprattutto, in una visione della medicina pillola-centrica, aveva paura che io le togliessi l'antibiotico.
"Ma assolutamente no!!!" le dissi "Ora come ora deve prenderlo, ma dobbiamo fare in modo che lei non abbia proprio più la cistite e quindi, di conseguenza, nessuna necessità dell'antibiotico!!!"
Il suo viso era un misto tra stupore, sollievo, incredulità.
Ma piano piano si rasserenò e cominciò a rispondere alle mie domande.
Con l'anamnesi scoprii - ma lo sospettavo già - che aveva un #alvo #alterno, cosa per lei del tutto normale, e che a questo si aggiungeva il #diabete, per fortuna non insulino dipendente ma scompensato.
Il tutto accettato come normale, come "mali dell'età" su cui poco si può fare...
Ma da me entri per un problema e te ne risolvo tre (superando le offerte dei supermercati con un convenientissimo paghi 1 prendi 3) e quindi con la dieta e le opportune integrazioni abbiamo "messo a posto":
l'alvo alterno
la glicemia troppo ballerina
le continue cistiti
E così, almeno due volte all'anno, fa le analisi e viene in visita da me.
È diventata una dei miei più grandi fans, contenta di essere mia paziente perché: "Dottoressa, non posso diventare più giovane ma almeno sto bene. E poi sono sicura che se c'è un modo per farmi diventare più giovane lei lo trova!!!"
« A mille ce n'è nel mio cuore di fiabe da narrar... »
Avrei molte altre storie da raccontare, che per fortuna non sono fiabe (ci sono referti e persone a testimoniare la veridicità di quanto racconto).
Solo il tempo, sempre tiranno, mi impedisce di scriverle. Perché il mio tempo è impegnato a cercare di far sorridere chi si affida a me ❤️😇👩🏻⚕️